Arte Terapia Integrata

Le Arti Terapie: specifiche metodologie per contrastare povertà educativa e dispersione scolastica

Le arti terapie in particolare la musico-terapia, l’arte plastico-pittorica e il teatro-terapia attivano, per la loro struttura di base e per la formazione degli operatori, la capacità di rispondere alle diversità – etnia, condizioni sociali ed economiche – che possono generare povertà e conseguenti comportamenti conflittuali e violenti, abusi fisici e psicologici tra pari e non mettono a disposizione uno spazio in cui fare emergere la rabbia e la frustrazione tra pari e non «Sviluppare un repertorio di comportamenti che consentano un’espressione sicura o una giusta distanza da questi sentimenti intensi […] diventa un potente strumento di gestione della rabbia». Attraverso i prodotti artistici si veicolano lo scambio emozionale, l’acquisizione di abilità sociali e di cambiamenti nel comportamento. Ciò che accomuna le arti terapie è avere la loro matrice di base nella pratica di un’arte in tutte le sue declinazioni.

L’apprendimento e l’affinamento dell’arte figurativa, per l’ambito plastico-pittorico, implica l’acquisizione di abilità capaci di creare forme, immagini, oggetti che rispecchiano l’intenzione comunicativa dell’artista, che ha una personale impronta estetica.

Nella teatro-terapia la recitazione rende reale un testo o porta in scena, impersona, rappresenta una storia dando vita a un mondo interiore che viene agito sul palco. In questo tipo di espressione artistica è protagonista ancora una volta il corpo, come avviene nella danza, anche nella sua forma di voce.

Nella musico-terapia non è necessario sapere leggere la musica. Il corpo e gli strumenti servono per esprimere emozioni e stati d’animo nel qui e ora. Ciò consente di riconoscere i sentimenti che prendono forma nell’azione individuale e nell’essere nel gruppo e quelli espressi dal gruppo, in quanto soggetto. Riprendendo Victor Hugo riteniamo che «<La musica esprime ciò che è impossibile da dire e su cui è impossibile tacere».

Tutte le arti terapie servono anche a far nascere passioni e si nutrono di creatività.

La creatività è oggi una parola estremamente familiare e altrettanto elusiva: alla base del pensiero creativo c’è il pensiero divergente, concetto proposto da Guilford che lo descrive come la possibilità di lasciare emergere molte risposte alternative alla risoluzione di un problema, che tradizionalmente convergerebbe verso un’unica soluzione corretta. Il pensiero divergente viene purtroppo spesso trascurato nella scuola, anche se la comunità scientifica ha dimostrato l’importanza d’integrare pensiero convergente e divergente nell’insegnamento e non solo delle materie artistiche, ma anche di quelle scientifiche.

Una nuova metodologia: Dialogo Riflessivo, Arte Terapia e Arte Pubblica Partecipata integrate

L’Associazione Arianna APS attiva dal 1992 con diverse azioni socio-culturali, soprattutto nel territorio dei Castelli Romani ma anche a livello nazionale e internazionale, ha nel tempo strutturato una metodologia che non solo comprendesse le discipline psicopedagogiche e ma l’utilizzo di modalità proprie delle arti terapie. Si è sperimentata così una specifica modalità che partendo dalle arti terapie e dal dialogo riflessivo coniugate con l’arte pubblica partecipata, rendesse i soggetti coinvolti in questo processo, più consapevoli delle proprie emozioni, con modalità comunicative più adeguate prendendo coscienza di sé e degli altri e attivando anche una capacità creativa e un impegno proattivo intervenendo con opere personali e collettive per rigenerare spazi pubblici degradati e portare la bellezza nella vita comune.


La classe dell’IIS Amari Mercuri in momenti esperienziali del laboratorio di musico-terapia